MILANOBARONA
MMXVI-MMXIV
Milano Quartiere Barona 1940 (esordio periodo bellico)
Il regime fascista, dopo circa un anno dall’entrata in guerra dell’Italia, ultimo’ una sala cinematografica periferica (probabilmente già in progetto molto prima, ma inaugurata con incertezza e ritardo, dopo l’inizio della seconda guerra mondiale), realizzando un edificio cinematografo dalla capienza di circa 800 posti a sedere di sola platea, nel Quartiere Barona, in Via Ambrogio Binda 4.
Come ovviamente è possibile immaginare, la sala venne inizialmente concepita per la proiezione di pellicole di propaganda fascista del Ventennio o di pellicole generaliste prodotte sotto tale regime (probabilmente l’inaugurazione era prevista prima dell’ingresso in guerra, tale evento la fece posticipare).
Il Cinema venne inizialmente chiamato UNIVERSALE (per poi rinominarsi EUROPA dopo l’8 Settembre del 1943, successivamente alla resa proclamata di Pietro Badoglio, nell’armistizio di Cassabile e la successiva fuga di Vittorio Emanuele III° , eventi che sancirono la fine e la sconfitta del Regime fascista. Tali eventi fecero decadere tutte le “icone” del ventennio mussoliniano, ivi inclusi i nomi delle sale cinematografiche che rievocavano alcuni concetti di improbabile egemonia dello sconfitto Regime).
Forse tale nome concentrava la sopravvalutazione del potenziale bellico italiano e anche della triste e drammatica alleanza con la Germania Hitleriana, i cui epiloghi furono apocalittici per le sorti della popolazione civile e militare italiana e non solo.
A poche decine di metri dalla sala (demolita nel Maggio 2008), all’angolo con la Via Watt, sorge, da oltre 70 anni, una targa-lapide di marmo ed una corona d’alloro (visibile anche nell’immagine sottostante) che commemora l’eccidio di forze di resistenza partigiana avvenuto nel quartiere in diversi punti (nel quartiere ve ne sono circa una trentina).

Nella foto sovrastante, come da didascalia, il Cinema Europa intorno alla fine degli anni ’50 (nei tetti degli edifici circostanti si notano poche antenne televisive, era presente solo l’antenna del Canale Nazionale RAI, inaugurato nel 1954, mentre si nota che erano ancora assenti le antenne del “Secondo Canale” della RAI (1961), indizi che permettono di circoscrivere la datazione della fotografia intorno alla fine degli anni ’50).
Si vede il tram 12 (1928-primissimi anni ’70) e si nota che all’epoca, essendo una zona periferica, l’ATM non usava impiantare paline tramviarie nei marciapiedi (nella fermata che vediamo in foto, effettuata dal 12, il cartello di riferimento era aereo, appeso ad un tirante della linea elettrica di alimentazione).
Sembra che dopo alcuni anni di proiezioni, durante il periodo bellico (1943), si decise di dare un nuovo nome alla Sala Cinematografica, chiamandola Europa.
Tale nome rimase sino alla fine anno 1976, quando le programmazioni di questo cinema di periferia terminarono tra l’Agosto e il Settembre dello stesso anno per non riaprire mai più come sala cinematografica.
Nell’immagine si nota l’assenza di una palazzina integrante al Cinema (in realtà ricavata dalla coda dell’edificio, sul lato sud verso Via Ettore Ponti), realizzata negli anni ’60 (con civico 4-A) dove si allestirono gli uffici di ragioneria della sala (demolita insieme all’ex cinema nel 2008) e probabilmente di magazzino delle “pizze” contenenti le pellicole da proiettare (tali pellicole, sino agli anni ’50-’60 erano facilmente fiammabili anche durante le proiezioni e la custodia degli archivi in attesa di riconsegna ai circuiti di noleggio cinematografico era più sicura in locali separati dalla saletta che ospitava l’operatore e l’impianto di proiezione cinematogradica).
Come facilmente individuabile dal web di Giuseppe Rausa, indicato nella didascalia della foto (storia dei Cinema di Milano), dopo un discreto successo di pubblico residente in Barona e limitrofo Ticinese (dal dopoguerra sino a buona parte degli anni ’60), con afflussi sufficienti a non richiedere nemmeno la pubblicazione, nei quotidiani, di locandine pubblicitarie della programmazione cinematografica (il “Bomba” ricorse a tale forma di pubblicità solo negli ultimi anni di esercizio della sala), dagli anni 70, complice la concorrenza televisiva, la nascita delle prime televisioni private e la concorrenza di altre sale limitrofe, più rinomate, più curate e accessibili dai mezzi pubblici ATM (Mexico di Via Savona e il Ducale di Piazza Napoli), tale sala dovette subire un drastico calo di affluenza che mise in ginocchio la proprietà che chiuse e dismise la licenza d’esercizio a fine anno 1976.
Dopo la chiusura e dopo 1 anno di ristrutturazioni, l’ex cinematografo venne convertito in Sala da Ballo per pubblico non giovane (over 40) e varie proprietà ed etichette del locale si succedettero dal 1978 sino al 2007, anno definitivo della sua chiusura (anche come Dancing) con la sua demolizione avvenuta nel Maggio 2008.
Diapason (1978-1990)
Pata Mata’s (1991-1992)
Intreccio (1992-2007)
La sala periferica divenne, negli anni del dopoguerra, sino ai primi anni ’70, un riferimento di svago di una buona parte dei residenti, affiancando, insieme ad altri due cinema parrocchiali (S. Nazaro e Celso e Oratorio S. Rita), l’alternativa a trasferte verso il centro città per la visione di pellicole cinematografiche di terza.
Il Cinema Europa era un cinema di terza, quindi non proiettava prime o seconde visioni e secondo la testimonianza di alcuni (presumibilmente nel periodo della foto), durante gli anni delle prime diffusioni televisive, il Giovedi’ sera, proiettava, le puntate di “Lascia o Raddoppia” (sino a che la diffusione dei televisori non rese inutile questo stratagemma di assecondare la concorrenza televisiva).
Una piccola nota.
La televisione, in realtà, non fece poi questa grande concorrenza al cinema italiano (e nemmeno al “Bomba”).
Dal 1954 sino all’avvento delle televisioni private e/o estere (Koper Capodistria, Televisione Svizzera Italiana, Tele Monte Carlo e Tele Monte Penice), circa intorno ai primi anni ’70, la programmazione RAI trasmetteva film solo la sera del Lunedi’, giorno di riposo delle sale cinematografiche (il Bomba e le successive balere per pubblico maturo, conservarono, dal 1940 sino a quasi il 2008 l’abitudine del riposo settimanale del Lunedi’).
Il Diapason, negli anni ’80, beneficio’ di alcune convenzioni con il Comune di Milano, per aprire il suoi locali, alcuni pomeriggi della settimana, come luogo di ritrovo e ricreazione per anziani.
La collocazione del Dancing era decisamente problematica per la scarsità dei parcheggi presenti in zona.
In sintesi, la scelta non fu delle ottimali anche per la scarsa capienza della sala.
Oggi vi sorge un condominio.
Negli anni ’90, l’area dove sorgeva l’ex cinema era di interesse commerciale per una catena di supermercati tedesca che dopo qualche anno optò invece per un ex deposito di materiali inerti presente all’angolo delle Vie Franco Tosi e Pestalozzi.
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Ringraziando Giuseppe Rausa, che tramite il suo web (indicato nella disascalia della foto ann’50 del Cinema Europa) elenca le principali pellicole proiettate nel Cinematografo Europa dal 1940 sino al 1976, si propone una carrellata delle locandine che potrebbero essere state esposte nell’arco di 36 anni di esercizio del Cinema “Bomba”..
(la data indicata si riferisce all’anno di prima visione in Italia. Potrebbe non coincidere con l’anno di proiezione nella Sala Europa di Via A. Binda 4-4/A)
Piccolo mondo antico (Soldati, 1941)
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Don Camillo (Duvivier, 1952)
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Il laureato (Nichols, 1967)
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L’altra faccia del pianeta delle scimmie (Post, 1969)
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La polizia ringrazia (Steno, 1972)
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Altrimenti ci arrabbiamo! (Fondato, 1974)
(in programmazione nel periodo estivo del 1976)
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Inferno di cristallo (Guillermin 1974)
(in programmazione nella tarda primavera del 1976).
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https://milanobarona.altervista.org/2016/08/12/milano-sparita-e-da-ricordare/